ingiustizie

Fermati un secondo… Si tu, tu che mi stai leggendo, tu che magari hai appena finito una giornata di lavoro “dura”, perchè il lavoro c’è da tenerselo stretto di questi tempi. Tu che stai pensando “che c’è da fare domani”, ai figli da portare a scuola, a come migliorare la tua vita. Tu che credi che la LIBERTA’ sia una condizione per te mai a rischio. Tu che se pensi così non hai capito un cazzo!

Ti capita mai di subire un torto? Succede a tutti.

Allora magari ti indigni, perchè nella persona che sbaglia, che ti fa un danno, vedi un aggressore, uno che se ne frega del tuo diritto, uno che ti fa una prepotenza… E allora vuoi che qualcuno ti difenda, se non puoi farlo da solo.

Perchè è giusto: non sopporti l’indifferenza a te, al tuo diritto disprezzato. Vuoi che qualcuno dica a chi ti calpesta: “No! Questo non lo puoi fare!”. Vuoi sentirti dire a te, cittadino aggredito: “Ci penso io, sistemo io l’aggressore…E a te cittadino perbene do protezione!”. Te lo vuoi sentir dire dallo Stato. Questa è la giustizia, un sentimento da soddisfare, prima ancora con ordine di persone, i magistrati, che devono proteggere la tua esigenza di essere difeso dalle prepotenze di chi non rispetta la legge. Prepotenze che possono anche sconvolgere all’improvviso una vita in cui tutto va bene, in cui regna l’armonia, magari lì fuori, tra quelle strade, quei palazzi, dove scorre la vita di persone libere, lì dove hai faticato una vita a guadagnare un equilibrio. Insomma hai lottato, sudato, perchè lì fuori scrivi ogni giorno la tua storia, tanti piccoli fatti che faticosamente metti insieme.

Magari sei anche felice…oppure no, ma ti stai facendo un mazzo così per qualcosa che assomiglia alla serenità. Finchè non ricevi un’offesa senza aver fatto niente di male; allora ti aspetti…una DIFESA, ma a volte non va così. A volte chi dovrebbe difenderti ti aggredisce una seconda volta e tu sprofondi. Tutto questo schifo è successo, si, proprio quì.

Se bussano alla tua porta perchè all’improvviso sei un “presunto colpevole”…sei nei guai!

 

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Buon 2012

A volte arriviamo ad un punto in cui per poter proseguire dobbiamo prima fare tabula rasa di tutto. Quando iniziamo a vedere la nostra vita come una scatola in cui siamo intrappolati (non si sa da chi), allora non serve a niente provare a scappare attraverso i libri, le terapie, le illusioni chimiche, tanto continueremo a precipitare sempre più in basso.

L’unico modo per uscire davvero dalla scatola è di liberarsi di tutto perchè in fondo ce la siamo costruita da soli: se le persone che abbiamo attorno vogliono soffocare il nostro spirito…allora a che ci servono?… Un uomo che finge di amarti, una madre che non ti sopporta, insomma…risparmia loro questa inutile fatica.

Ricominciare da capo non è una follia. La vera follia è abbandonarsi alla rabbia, al dolore e vivere come un vegetale in uno stato di dormiveglia e di torpore giorno dopo giorno.

La vera follia è fare finta di essere felici, fare finta che il modo in cui ti vanno le cose sia il modo in cui ti devono andare per il resto della tua maledettissima vita…

Tutti i desideri, le speranze, tutte le gioie, l’emozioni e le passioni che la vita ti ha tolto…sono lì davanti a te, puoi riprenderti tutto,

sbarazzati delle sanguisughe che si nutrono del tuo sangue!

 

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